mercoledì 22 ottobre 2008

La terra dei fuochi



Area di interesse è ancora una volta la tanto famosa Provincia a nord di Napoli, in particolare le aree del Giuglianese, (Giugliano in Campania, terza città della Campania) superficie territoriale comunale vastissima, 94 kmq, ed un centro storico staccato dalla fascia costiera.

Da sottolineare che tra il nucleo centrale della cittadina densamente popolato e la fascia costiera, vi è una brusca diminuzione della densità abitativa con conseguente desertificazione del territorio. Terreni tutti con una rara vocazione agricola, sconfinati, fino ad arrivare alla fascia costiera, oggi densamente popolata, per lo più dagli stranieri che vivono a Napoli.

Quando dico stranieri è bene sottolineare che Patria, Licola, Villaggio Coppola, Varcaturo, cioé le frazioni distaccate, ospitano un numero incredibile di americani che lavorano nelle numerose basi Nato limitrofe. Gli eco-mostri del Villaggio Coppola costruiti in riva al mare, furono fatti appunto per ospitare americani: già nei primi anni 50 lo staff delle basi risiedeva in quella che un tempo era una delle più belle spiagge d’Italia, con una lunghezza di riva sabbiosa paragonabile alle celebri lunghe spiagge d’oltre oceano.

La presenza africana è un fenomeno recente, inizi anni 80. La povertà e la sete di lavoro li ha trasformati in schiavi e spesso in ribelli, ad oggi pare ribelli molto ben organizzati, se è vero che interi micro-agglomerati urbani sono esclusivamente occupati da loro e lo spaccio assume connotati spaventosi. Spaccio accompagnato da un pesante sfruttamento della prostituzione, di ogni razza, molto ben visibile lungo tutto il tratto di Domiziana (Strada Statale) ma non solo; in ogni dove in queste frazioni si incontrano prostitute.

La feroce speculazione edilizia e territoriale ha fatto dei danni che non sono un film dell’orrore, sono solo orrore, il film vorrei ci fosse ma non c’è. Provo in sintesi con le parole a descrivervi lo scenario.

Il nostro mare fino agli inizi degli anni 80 era trasparente, oggi è color coca cola. La sabbia, se scavate un fosso di appena 50 cm si sente puzza di percolato, una puzza che noi da queste parti conosciamo benissimo, puzza che si intensifica moltissimo se il fosso lo scavi sulle dune.

La chilometrica, bellissima pineta che attraversa tutte queste località è stata non solo devastata e resa zozza e pericolosa ma anche avvelenata, i pini muoiono uno dopo l’altro e l’ombreggiatura stà man mano diminuendo, una tristezza indescrivibile.

La geomorfologia e la vocazione territoriale sono state sventrate da anni (più di 30) di sversamenti illeciti di rifiuti di ogni genere, molti dei quali pericolosissimi. Una porzione di cartina geografica d’Italia trasformata: cave, anfratti, canali annullati, avvelenati, e ricoltivati. I prodotti che ci servono in tavola spesso vengono da lì.

Nella stessa area intorno al CDR (che emana da quando c’è, la puzza di cui sopra, la stessa che esce dalla sabbia, a dei livelli da pura asfissia) gravano un paio di campi rom, di una fatiscenza che straccia il cuore, e una serie di infelici coltivazioni di terreni che sotto hanno ethernit (amianto) che fuoriesce dalle radici. Il CDR produce delle fetidissime ecoballe, che di eco hanno solo la puzza, con le quali hanno costruito una cittadella, Taverna del Re, 3/4 Kmq, circondata da terreni agricoli e da un numero indecente di discariche “legali” ed illegali, il più alto che si sia mai visto in Europa. Discariche ovunque, ad ogni angolo di strada disponibile, in zone scomode da raggiungere e in quantità difficilmente trasportabili dalla famigliola che butta due sacchetti, rifiuti “speciali” sversati da auto-comapattatori, ma anche da camion fraudolentemente occultati.

Non solo: da anni, da almeno 10 anni, si incendia a tutte le ore del giorno, ma sopratutto della notte, e gli incendi producono dei veri e propri inceneritori a cielo aperto, uno quì, uno più avanti, un fumarolo lo vedi all’orizzonte, noi ormai non ci facciamo nemmeno più caso.

Ed è per questo che nasce la terra dei fuochi (come viene definita in “Gomorra” di Saviano), perchè ormai siamo talmente umiliati che non vediamo nemmeno più le fiamme dell’inferno.

Nessuno muove un dito, altro che militari, i fuochi li accendono sotto il loro naso, ma loro preferiscono pestare chi protesta. Adesso ci sono i video, incontrovertibili, una prova schiacciante dell’inerzia delle forze dell’ordine, della loro assenza totale.

Non sogniamo la bonifica, perchè siamo realisti: qui è un’altra Chernobyl, creata con le mani dell’uomo, progettata. Non possiamo stare zitti, non possiamo far finta di non vedere, e parlo a tutti noi Italiani, perchè succede in Italia, perchè se cercate una prova inconfutabile del marcio del sistema Italia, un grido che svegli le coscienze, è qui che la dovete venire a cercare.

Abbiamo bisogno di tutti, che l’Italia intera scenda in piazza, che dia un segnale a questa Napoli, che non reagisce adeguatamente perchè sola, demonizzata, avvelenata, impoverita a livelli spaventosi.

Visitate il sito www.laterradeifuochi.it, iscrivetevi, dite la vostra, proponete, organizzate, diffondete. Ma vi prego: non ignorateci. Senza l’aiuto della comunità nazionale non ne verremo fuori mai. Siamo tutti coinvolti.

Grazie.
Francesco

Fonte: http://www.pieroricca.org/2008/10/15/la-terra-dei-fuochi/

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