venerdì 24 ottobre 2008

Botte da orbi, signor presidente!

Quando si ascoltano gli interventi di certi politici ci si vergogna un po' di vivere in questo Paese. Ma quando parla Cossiga veramente si vorrebbe essere nati altrove.
Il soggetto in questione è quello che, qualche mese fa, ingiuriava il cardinale Martini auspicandone l'uscita di scena. E lui, quando compirà quest'opera meritoria per il bene della nazione intera? Chissà che non ci sia in Sardegna qualche centro di igiene mentale che pensi bene di riportarselo sull'isola natia.
Ecco l'ultima delirante intervista all'ex capo dello Stato, apparsa sul quotidiano QN.
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Studenti e docenti andrebbero picchiati a sangue. Parola di Francesco Cossiga

''Non esagero, credo davvero che il terrorismo tornerà ad insanguinare le strade di questo Paese. E non vorrei che ci si dimenticasse che le Brigate Rosse non sono nate nelle fabbriche ma nelle università".

''Maroni dovrebbe fare quello che feci io quando ero ministro dell'Interno. In primo luogo lasciare perdere gli studenti dei licei, perche' pensi a cosa succederebbe se un ragazzino di dodici anni rimanesse ucciso o gravemente ferito...''.

''Lasciar fare gli universitari - ha continuato - Ritirare le forze di polizia dalle strade e dalle universita', infiltrare il movimento con agenti provocatori pronti a tutto, e lasciare che per una decina di giorni i manifestanti devastino i negozi, diano fuoco alle macchine e mettano a ferro e fuoco le città. Dopo di che, forti del consenso popolare, il suono delle sirene delle ambulanze dovra' sovrastare quello delle auto di polizia e carabinieri.

''Nel senso che le forze dell'ordine non dovrebbero avere pietà e mandarli tutti in ospedale. Non arrestarli, che tanto poi i magistrati li rimetterebbero subito in liberta', ma picchiarli e picchiare a sangue anche quei docenti che li fomentano. Soprattutto i docenti - ha sottolineato - non dico quelli anziani, certo, ma le maestre ragazzine sì".

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