domenica 18 gennaio 2015

Bentornate!

Ritornano a casa dopo un sequestro di cinque mesi le due ragazze lombarde rapite in Siria. Ingenue e generose, erano partite per il desiderio di soccorrere l'infanzia di quel Paese martoriato. Tornano a casa e chiedono scusa per il dolore causato alle loro famiglie e a quanti hanno trepidato per la loro sorte. 
Ad accoglierle, oltre all'abbraccio di molti, che si unisce a quello dei familiari, il coro petulante e sgrammaticato di quanti in questa vicenda vorrebbero soltanto tenere la contabilità. Una massa grigia, di cui è disgraziatamente impastato il tessuto sociale nostrano, che sembra non conoscere slanci o gratuità di alcun genere. Affetta da ritardo emotivo più o meno grave, questa gente non può concedersi di gioire nemmeno per la liberazione di due adolescenti, presa com'è a fare i conticini della spesa.
Bentornate, Greta e Vanessa. Non siete voi a dover chiedere scusa. Lo faccia invece, a motivo delle sue reazioni scomposte, l’esercito dei tristi ragionieri di casa nostra, che tutto e sempre misura sul metro della pecunia e della furbizia. Le schiere del tornaconto, che probabilmente di questa storia avrebbero preferito veder scritto ben altro finale, quello che gli avrebbe consentito di tornare in piazza a far squillare i tromboni stonati dello scontro di civiltà. 
Bentornate, figlie! Ce ne fossero al mondo come voi! Il tempo guarisce dall'ingenuità. Dallo spirito di umanità che vi anima, vi auguriamo, invece, di non guarire mai.
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