giovedì 2 aprile 2009

I nomi dell'amore



















“Mamma, chi è Dio?”.
“Dio? Non so nulla di Dio”.
Questa battuta di un film in tarda serata la ascoltai per caso diversi anni fa, facendo zapping con il telecomando. Non ricordo il titolo della pellicola, ma il breve dialogo mi è rimasto nella memoria. La scena vede una famiglia di diplomatici in concitata fuga da un Paese del sud del mondo, dove è in atto un colpo di Stato.

“Non so nulla di Dio”. Questa affermazione, che sino a quella sera avrebbe potuto sembrarmi addirittura blasfema, sortì dentro di me l’effetto di una domanda: “E io che cosa so di Dio?”. Come quel bambino anch’io mi ripetevo: “Chi è Dio?”.
Chi è Dio se l’innocente perisce? Chi è Dio se l’oppressore la vince sempre? Chi è Dio se ancora ieri madri, padri, bambini a decine hanno perduto la vita nel canale di Sicilia nel tentativo di procurarsi un futuro più dignitoso e sicuro?
Forse meglio tacerlo, non sapere nulla di Dio. Lo dico da credente: non so nulla di Dio.

Piuttosto so, o almeno così mi pare, che se qualche cosa dell’umano si riesce a dire, è che esso prende forma soltanto laddove si accende l’amore declinato in tutte le sue forme. L’amore che è compassione, speranza, progetto comune, farsi carico, condividere il cammino, desiderio di relazione buona, prossimità che sostiene, comunione che conforta. Non sapremmo dire che cosa sia vivere al di fuori di questi nomi dell’amore, che insieme a molti altri intessono la tela che chiamiamo vita, oltre il cui orlo cadremmo nel nulla e non potremmo dire di esistere.

Se tutto ciò che rende la vita bella e vivibile è capace anche di connotare l’esperienza umana e in definitiva ci dice chi è l’essere umano, questo deve valere a maggior ragione per Dio stesso. Dio è tutto ciò che promuove bellezza, senso, empatia, cordialità. E se questo Dio-amore è eterno, possiamo allora ben sperare e credere che quanto in noi si richiama al movimento dell’amare avrà modo di vivere per sempre. Nella misura in cui amiamo, per quanto essenzialmente siamo costituiti di amore, ci uniamo a Dio così come Egli è nella sua natura.

Dove Egli si fa tutto in tutti, sola, unica realtà capace di attirare a sé ogni vivente e di resistere alla corruzione della morte.

Non sapere nulla di Dio. Tranne questo.

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