venerdì 28 novembre 2008

Homo Raptor

I fatti di questi giorni accaduti a Mumbai, al di là di qualsiasi considerazione sociopolitica, confermano amaramente la tesi che quella dominante a tutt'oggi sul Pianeta non è la specie umana Sapiens. Di quale sapienza parliamo laddove si ritiene lecito perseguire interessi particolare con ogni mezzo a discapito degli altri? L'uomo predatore ha in mente soltanto se stesso e la propria pancia. Ammazza, violenta, distrugge. Fa scempio dei propri simili e della natura che lo circonda con l'unico scopo di ricavarne personale profitto. Che cosa volete che gli importi che foreste secolari vadano in fumo, che i piccoli delle foche artiche vengano inseguiti per le banchise e massacrati a colpi di arpione da cacciatori canadesi, che le balene siano cacciate e poi, invendute nelle macellerie giapponesi, finiscano in scatolette come cibo per cani? Il predone ha sempre una ragione in più per autoassolvere la propria cattiva coscienza.

Pare scrivere a proposito un illustre sopravvissuto ai campi di sterminio nazista:

"Esistono su questa terra albe, foreste, cieli stellati, visi amici.
Ma questo pianeta è retto da una forza, non invincibile ma perversa,
che preferisce il disordine all’ordine,
il miscuglio alla purezza,
il groviglio al parallelismo,
la ruggine al ferro
e la stupidità alla ragione.
Il mondo ci sembra avanzare verso una qualche rovina
e ci limitiamo a sperare che l’avanzata sia lenta".

Primo Levi, La Tregua


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