I fatti di questi giorni accaduti a Mumbai, al di là di qualsiasi considerazione sociopolitica, confermano amaramente la tesi che quella dominante a tutt'oggi sul Pianeta non è la specie umana Sapiens. Di quale sapienza parliamo laddove si ritiene lecito perseguire interessi particolare con ogni mezzo a discapito degli altri? L'uomo predatore ha in mente soltanto se stesso e la propria pancia. Ammazza, violenta, distrugge. Fa scempio dei propri simili e della natura che lo circonda con l'unico scopo di ricavarne personale profitto. Che cosa volete che gli importi che foreste secolari vadano in fumo, che i piccoli delle foche artiche vengano inseguiti per le banchise e massacrati a colpi di arpione da cacciatori canadesi, che le balene siano cacciate e poi, invendute nelle macellerie giapponesi, finiscano in scatolette come cibo per cani? Il predone ha sempre una ragione in più per autoassolvere la propria cattiva coscienza.
Pare scrivere a proposito un illustre sopravvissuto ai campi di sterminio nazista:
"Esistono su questa terra albe, foreste, cieli stellati, visi amici. Ma questo pianeta è retto da una forza, non invincibile ma perversa, che preferisce il disordine all’ordine, il miscuglio alla purezza, il groviglio al parallelismo, la ruggine al ferro e la stupidità alla ragione. Il mondo ci sembra avanzare verso una qualche rovina e ci limitiamo a sperare che l’avanzata sia lenta".
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