lunedì 10 maggio 2021

Il desiderio di rivederci

 

Il tempo sgualcisce la foto, ma non stempera il ricordo di lui.
Carlo Crespi, detto Carlén, perché il più piccolo di tredici tra fratelli e sorelle.
Classe 1901, passato indenne attraverso due conflitti mondiali, il lavoro da carbunàt, operaio, giardiniere…
Di fronte al vescovo che a sei anni mi cresimò, con una mano sulla spalla proferì il mio nome con la fierezza commossa che soltanto i nonni sanno.
Nell’irrequietezza dell’adolescenza non disperò di perdermi, lungo i miei silenzi non cessò di sorridermi.
Una volta mi attese, di ritorno da un dolore. Singhiozzando mi abbracciò, quando altri non seppero farlo, per quella forma di malessere domestico così comune che si chiama eccesso di pudore.
Partì troppo in fretta nel cuore della primavera del 1981. Il 10 di maggio, quarant’anni fa. 
Mi lasciò in dono il desiderio di rivederci.



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