lunedì 10 agosto 2009

Per uno sfarfallio di mutande
















In questi giorni di vacanza ho seguito su "Repubblica" le gesta erotiche del signor B. Stando ad alcuni sondaggi credo di appartenere al 30% di italiani che sono stati informati sullo scandalo a luci rosse che vede coinvolto il signore in questione. I principali telegiornali naturalmente lo hanno taciuto, attirando sulla televisione di stato il paragone non azzardato con le emittenti nazionali della Germania Est. Temo quindi che qualche frequentatore dei cinque o sei che passano abitualmente per questo blog non sappia nemmeno di che cosa si stia parlando.
Anche la Chiesa istituzionale è intervenuta con qualche generico monito che ha suscitato nel popolo cattolico una certa perplessità, perplessità giunta persino sulle colonne di "Avvenire". In effetti i capi ecclesiastici non è che abbiano proprio tuonato, al contrario di quanto abitualmente avviene allorchè in campo ci siano valori morali cosiddetti non negoziabili. Scrive bene Vito Mancuso sul Repubblica del 3 agosto: "Sono sicuro che nessun sacerdote scriverà mai al direttore di Avvenire per chiedergli come mai la voce di condanna della Chiesa sulla pillola abortiva non si sia levata in modo chiaro e forte". In ogni caso un piccolo risveglio c'è stato.
A tal proposito , con la sua solita leggerezza, mi aveva fatto sorridere (un po' amaro) l'intervento di Michele Serra ne "L'Amaca" del 26 luglio.
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"E dunque sembra che parte del mondo cattolico consideri con fastidio il portamento sessuale del signor B. Quello che resta oscuro – per le anime semplici come chi scrive – è che cosa, nel corso degli ultimi vent’anni, il suddetto mondo cattolico abbia pensato di tutto il resto: dell’accumulo di potere, dello sfoggio di ricchezza, dei mercanti nel tempio, dell’umiltà ignorata, delle leggi piegate a interessi privati, della comunità mercificata, dell’ingordigia lodata, della sobrietà dimenticata.
C’era forse qualcosa di evangelico, nella parabola del signor B? Qualcosa di pio nei suoi palinsesti? Qualcosa di salvifico in lui medesimo, come ebbe a dire nei suoi giorni estremi il povero Baget Bozzo?
Possibile che per tanti cattolici sia sempre e solo il sesso, a produrre sobbalzi etici, ripensamenti morali? Non era già abbastanza anticristiano un signore venuto al mondo per santificare i quattrini e la pacchianeria del potere, banalità per altro già arcidiffuse? C’entrava qualcosa con De Gasperi? Con Sturzo? Con il cristianesimo sociale, con i canti ciellini?
Sono stati muti e sordi per vent’anni. Li ha risvegliati uno sfarfallio di mutande".

Michele Serra
Repubblica 26 luglio 2009


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