sabato 29 settembre 2007

Un "grillo" con la tonaca

Pubblico un articolo di don Giorgio De Capitani, sessantottenne prete ambrosiano, ordinato nel 1963. Un "grillo con la tonaca" e per di più di casa nostra. Parola che scotta. Come il vangelo, di cui invece abbiamo fatto in genere una pappetta tiepidina, buona per tutte le occasioni, che non disturba lo stomaco delicato di nessuno.
Sentivo giusto ieri sera Giuliano Ferrara, in un dibattito con un Professore islamico francese, sottolineare le nefandezze dell'islam e rivendicare la propria appartenenza culturale: "Noi ratzingeriani!". Naturalmente - per quello che dice pubblicamente dai suoi pulpiti - mai un riferimento a Gesù Cristo e al suo vangelo.
Oppure Vittorio Feltri, ospite di un programma in tarda serata su Rai2, sostenere con rara spudoratezza che gli italiani sarebbero ben felici di avere politici ladroni (testualmente: "Che rubino, con moderazione..."), purché i treni arrivino in orario, la scuola pubblica funzioni, gli ospedali servano a guarire le persone, e altri bombon e cotillon di questo genere.
E dire che viviamo in un Paese nel quale mai come oggi si inneggia alle comuni radici cristiane!
Grazie don Giorgio. Per il coraggio. Perchè ci vuol coraggio.
***

Ho inviato il giorno 21 settembre a Merateonline il seguente articolo.
Non dovrei più meravigliarmi, ma non posso non arrabbiarmi quando sento dire da parte di noti personaggi politici le solite ipocrite frasi: «Bisogna salvare le istituzioni, altrimenti salta la democrazia!». Ma quali istituzioni? E quale democrazia? Forse che la democrazia è serva delle istituzioni? Meno male che credo in quel Gesù Cristo che disse senza veli: «Il sabato è al servizio dell’Uomo, e non viceversa!». Le istituzioni devono stare al passo della crescita dell’Uomo. Se frenano tale crescita, devono essere rifatte. Le istituzioni non sono sacre e inviolabili! Ma scherziamo? Che significa appellarsi alla sacralità delle istituzioni, solo perché arriva un certo Grillo che le fa traballare? Invece che riconoscere la “provvidenza Grillo”, ci si appella alle paure, alle minacce, alle rivendicazioni di una democrazia che da tempo non esiste più in Italia.
La democrazia vive di nobili ideali, di idee grandi, di sogni che fanno volare. Trovi forse un Uomo in Parlamento? Le istituzioni hanno creato ombre istituzionali, e una massa di spettri, di zombi. Le istituzioni sono come i vestiti: ognuno che va al Governo se li confeziona su misura della propria ombra. Perché farmi credere che le istituzioni fanno la democrazia? È la democrazia che fa le istituzioni! E non meravigliamoci se un galoppino al servizio della Tv pubblica dica stronzate, solo perché è pagato per dirle. “Beppe Grillo può generare violenza!”. La violenza la stai creando tu con i tuoi idioti programmi che sfornano solo merda. Dovresti sentirti il primo responsabile del vuoto dei ragazzi e della follia dell’avere. Una parola, sì, può armare la violenza, ma le tv sono micce pronte a esplodere. Il vuoto è peggiore delle parole violente. Fanno più morti le democrazie fasulle che le dittature! Ha fatto più stragi la cultura berlusconiana - la cultura della corsa all’avere - che la guerra in Iraq! Ma non vale la pena di parlare a gente che ha la testa nel sacco.
Torniamo alla “provvidenza Grillo”. Ho notato una cosa in questi giorni: un grande risveglio di giovani, pronti a uscire dalla coglioneria berlusconiana. Come ministro del Cristo radicale, mi fa piacere constatare questa impennata d’orgoglio. Da anni sto aspettando che qualche giovane si renda conto di vivere in un mondo che è in letargo. I giovani cattolici - parlo in genere - li vedo solo nelle grandi adunate, quando il Papa indice giubilei o giornate mondiali. Li vedo con un grande sorriso danzare, cantare, pregare, come se tutto il mondo fosse nel loro cuore. Ma quale mondo? La coglioneria berlusconiana ha intaccato i movimenti cattolici giovanili, li ha narcotizzati. Nelle nostre comunità cristiane non vedo un giovane che si metta al servizio del… paese, prendendosi a cuore i suoi problemi più esistenziali. Sì, qualcuno si impegna nel volontariato, tanto per pulirsi la coscienza! Dove sono questi giovani “tutto sorriso”? Non li noto. Ti danno un minuto del loro tempo libero, e poi te lo fanno pesare. Sono i primi, questi giovani cattolici, a dar contro al loro prete se lo sentono predicare verità fuori dai denti, fare scelte evangeliche, puntare a ideali più alti delle solite banalità culinarie.
Ben vengano allora i giovani che, mossi da un “ciclone” - laico o blasfemo o irriverente non importa! -, escono dall’anonimato di rincoglioniti da una società ormai al colmo del collasso, prendono a cuore qualche problema di questa società, e spazzano via partiti e partitelli che vorrebbero tenere in piedi solo lo scheletro, rivestendolo dell’oro dell’avere. Ma vorrei, se posso, dar loro un consiglio. Non disperdetevi subito in discussioni tanto generiche da non incidere nella realtà locale. Importante il problema del disarmo, importante il problema del nucleare, ma sono i problemi esistenziali che devono prenderci l’anima e il corpo. Battiamoci per le fabbriche in crisi, per il rispetto dell’ambiente. Sul posto.
In tutti questi anni in cui sto lottando per l’ambiente, non ho visto un giovane offrirsi per sostenermi! Mai! Il Pontifex Maximus, Roberto Formigoni, sull’acqua ha detto solo stronzate, sull’ambiente sono lì pronti gli artigli dei suoi amici ciellini. Le leggi storte si possono cambiare con la ribellione. Bisogna mettere paura al potere, con il consenso di più gente decisa a combattere in favore dei diritti più sacrosanti. I grillini possono far qualcosa di concreto. Unitevi, e spazzate via il marcio, proponendo in alternativa un altro possibile mondo.

don Giorgio De Capitani
S. Ambrogio in Monte di Rovagnate (Lc)

Nessun commento: